Quando la morte si presenta nei sogni

Quando la morte si presenta nei sogni

Buongiorno dottoressa,
ho un sogno che mi si ripresenta spesso.
Qualcuno mi dice che devo morire fra 2 ore o 2 giorni, mi dice che è arrivata la mia ora ed io mi ribello, non voglio e mi sveglio piangendo e gridando. E’ buio e faccio fatica a camminare. Sono angosciata. Nella vita, ho iniziato una convivenza da 2 anni e mi sono trasferita di città. Mia madre mi critica e non approva la mia scelta, mi carica di sensi di colpa. Inoltre il mio compagno è molto apprensivo ed io mi sento limitata in ciò che faccio, poco libera di scegliere ed agire, anche se con lui sto bene e tra noi c’è fiducia, mi sento controllata. Con il lavoro ho problemi ed il mio stato d’animo è negativo. Sono delusa, non è la vita che immaginavo di vivere, cerco spesso momenti solitari dove poter piangere. Troverò un raggio di luce? Una via d’uscita?

a.

Sognare di morire, essere colpiti a morte, avere la sensazione che qualcuno ci voglia uccidere, essere terrorizzati all’idea di dover interrompere così bruscamente la nostra esistenza, temere il momento successivo e scappare da una situazione minacciosa, ribellarsi, opporsi e trovare in un risveglio anticipato la soluzione più rapida all’ansia che si va via via accumulando nel sogno, è un tipico messaggio dalla profondità del nostro Inconscio rivolto al cambiamento, alla necessità di staccarci da vecchie abitudini e da modi di fare che devono cambiare, ovvero “morire” perché è arrivato il momento di lasciare spazio al nuovo, a nuovi modi di pensare e di agire, alla crescita, alla maturità. Ogni “morte “ in sogno esprime la necessità di lasciare spazio ad una “nascita”: c’è qualcosa di “vecchio”, di “antico”, nel suo atteggiamento nei confronti della Vita, nei suoi legami affettivi o lavorativi, che deve modificarsi, forse un comportamento troppo sbilanciato verso la dipendenza, verso la paura di deludere le aspettative delle persone che ama, angosciato dall’abbandono. Ogni crescita comporta un distacco, ogni scelta presuppone la rinuncia a qualcosa e probabilmente Lei preferisce rinunciare alla realizzazione personale, alla fedeltà verso il proprio progetto esistenziale piuttosto che fare a meno dell’approvazione delle persone che ama. Provi ad interrogarsi su ciò che desidera veramente, il pianto non può essere la sua unica soluzione: i bambini piangono per commuovere gli adulti e per portarli ad agire al loro posto, ma la sua Anima non accetta questo modo di affrontare i problemi e la sta attaccando nei sogni. Non è la madre reale che la carica di sensi di colpa, è la sua parte piccola che non accetta di deludere, non ha sufficiente autostima per accettare un’opinione differente senza per questo lasciarsi condizionare. Non si pianga addosso, dentro di Lei c’è la luce del suo Animus, del suo aspetto maschile, logico e razionale che in questo momento sembra spenta (vedo buio), c’è una potenzialità, una mente pratica, concreta, desiderosa di individuarsi, di esprimere la propria diversità che sembra assorbita, inquinata e soffocata da un aspetto emotivo infantile, impaurito, bloccato e intimorito dal nuovo, dalla paura di perdere legami e apprezzamento, dal terrore di essere abbandonato se dice la sua, se impone le proprie scelte e porta a termine i propri progetti.
Due ore, due giorni (nel sogno), due anni che sta con il compagno: il numero due è un numero che simboleggia opposizione, che richiama un rapporto di coppia chiuso, simbiotico, il legame del neonato attaccato al seno della madre. E’ un legame soffocante, di forte dipendenza, di bisogno di nutrimento reciproco, di attaccamento. Un legame che deve evolvere, che è destinato ad aprirsi al Nuovo, all’Altro e, nel caso della relazione madre-bambino, al Padre. Un legame che deve diventare creativo, aperto all’accoglimento della reciproca diversità. Sogni come questi vogliono spingere il sognatore ad evolvere, a crescere psicologicamente, lo incitano al raggiungimento di una sana autonomia ed individuazione all’interno delle relazioni che vive, vogliono aiutarlo a liberarsi dal bisogno di sicurezza che trasferisce nelle relazioni affettive. Sicurezza, dipendenza e abitudine “uccidono” l’evoluzione del rapporto stesso e minacciano la crescita personale, uccidono la voglia di mettersi alla prova e di sperimentare, uccidono la fantasia e la creatività personali. Ecco perché questo suo approccio alla Vita deve morire, ecco perché la sua Anima si ribella e la vuole morta nel sogno, per salvare e rimettere in gioco quella parte di Lei capace e concreta, forte e determinata, carica di energia e di voglia di vivere. La luce che cerca è dentro di lei, se non la trova da sola, si faccia aiutare da un professionista, perché ci sono molti aspetti ancora inconsci in lei (buio), ma dei quali il suo IO sente la necessità di riappropriarsi. Solo così potrà raggiungere quella libertà interiore e quella serenità personale che le permetteranno di vivere le relazioni esterne in modo più leggero e… sotto una luce diversa! Questo il messaggio del suo sogno.

Dott.ssa Stefania Fioruzzi

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